Il documentario interattivo, una nuova forma del narrare

A Manifatture Digitali Cinema Pisa partirà a breve la Bottega di Alta Specializzazione “Narrazione interattiva e Filmmaking (RGB+D). I-Doc Medici“. Guidati da un team di esperti, i partecipanti alla Bottega di Alta specializzazione avranno l’opportunità di progettare e realizzare un documentario interattivo sulle Ville e i Giardini Medicei Patrimonio mondiale Unesco, sperimentando le virtù e le potenzialità di questa innovativa tipologia di racconto, in una speciale occasione di accrescimento e differenziazione del proprio bagaglio professionale.
Il bando per le selezioni – scaricabile quiscade alle ore 24,00 di sabato 14 aprile.

Ma cos’è un documentario interattivo? È un nuovo modo di narrare storie, mondi, idee attraverso il Web, basato sull’unione tra i più recenti linguaggi informatici ed una combinazione di forme espressive quali filmmaking, fotografia, grafica, infografica e data visualization, animazione, illustrazione, scrittura, voice audio, sound design, video 360° e modellazione 3D. Un mix di elementi di grande impatto e funzionalità, al servizio di molteplici scopi comunicativi e applicabile a qualsiasi genere narrativo: science, fiction, didattica, inchiesta. Tratto distintivo e punto di forza dell’I-Doc è il grado di interattività offerta all’utente. I linguaggi Web consentono infatti agli autori di queste storie digitali di mettere al centro delle loro opere l’utente/fruitore, facendogli acquisire un ruolo chiave: con le proprie scelte di navigazione, seguendo indizi visivi e sonori, questi si muove all’interno del documentario interattivo, creando in tempo reale la sua personale storia. Lo spettatore diventa così autore, innescando un cambiamento di portata epocale nel panorama dei prodotti audiovisivi.

A Bristol, in Inghilterra, si è da poco tenuta la quinta edizione di I-Docs Symposium, un appuntamento biennale che traccia un bilancio su quanto è stato fatto nel campo del documentario interattivo e prova a spingersi nel futuro stimolando il dialogo e la creatività tra gli attori e gli appassionati del settore. Tra i temi trattati nel Simposio, c’erano il possibile apporto degli I-Docs alla sensibilizzazione sui rischi del cambiamento climatico e le nuove frontiere dell’immersività e della virtualità (narrazione sensoriale, intelligenza artificiale, microstorie).

Per farsi un’idea di cosa sia in pratica un documentario interattivo, è utile dare un’occhiata ad un sito che ne raccoglie di interessanti: il portale del MIT Docubase. Ci troverete di tutto: dal doc a 360° del The New York Times “The Displaced“, che esplora la crisi globale dei rifugiati attraverso le vicissitudini di tre bambini di tre Paesi differenti, a “Pregoneros de Medellín“, che catapulta il fruitore nell’importante città colombiana, facendo luce sulla sua cultura attraverso le grida, i canti e le storie dei venditori di strada; dal racconto di un sopravvissuto ad un tornado in “After the Storm“, al viaggio onirico della piccola Maguette Diop, a contatto con gli esseri mitologici di un’altra Dakar in “The other Dakar“.