È stata inaugurata sabato 1 giugno 2024, a Fivizzano, negli spazi del Museo di San Giovanni degli Agostiniani, la mostra Nel segno di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari. Il secolare vincolo di fedeltà tra Firenze e Fivizzano, a cura del Comune di Fivizzano, in collaborazione con il Museo de’ Medici di Firenze e la Regione Toscana.
Con l’esposizione di un ritratto inedito del primo Granduca e di tre preziosi manufatti – il Collare del Toson d’oro, lo Scettro mediceo e la Corona granducale (realizzati dal maestro orafo fiorentino Paolo Penko) -, Fivizzano, nota anche come la “Firenze della Lunigiana” per l’antico legame con il capoluogo toscano, celebra i 450 anni dalla scomparsa di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari, anch’egli deceduto nel 1574.
Ad introdurre la mostra, in un grande monitor, c’è l’attore Lorenzo Volpe che, interpretando Cosimo I de’ Medici, si presenta ai visitatori come autore della Toscana moderna con indosso gli abiti realizzati a Manifatture Digitali Cinema Prato dalla Tecnico Modellista e sarta (nonché docente delle Botteghe di Alta Specializzazione della sede pratese delle Manifatture) Silvia Salvaggio. Gli stessi abiti avevano fatto parte dell’esposizione allestita a Palazzo Strozzi Sacrati sempre in occasione della celebrazione dei 450 anni dalla morte del primo Granduca, rimasta aperta fino al 16 maggio 2024, di cui abbiamo parlato qui.
Il video che accoglie i visitatori della mostra di Fivizzano è stato realizzato da Leonardo Casalini nell’incantevole e suggestivo chiostro dell’ex-chiesa di Santa Maria degli Angeli, che fa parte dell’antico complesso in cui ha sede il Museo de’ Medici, situato presso la Rotonda del Brunelleschi, in via degli Alfani a Firenze. Noi c’eravamo e abbiamo documentato le fasi di lavoro. Sotto, alcune foto:
La mostra Nel segno di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari. Il secolare vincolo di fedeltà tra Firenze e Fivizzano
Il ritratto di Cosimo I de’ Medici
Il ritratto inedito di Cosimo I de’ Medici, che proviene dalle collezioni del Museo de’ Medici, è attribuito al più celebre ritrattista di Cosimo: il Bronzino (e la sua bottega). È un olio su tavola di pioppo su cui l’artista ha disegnato, a punta d’argento, l’immagine del sovrano alla soglia dei cinquant’anni. Cosimo I ha un’espressione fiera e autoritaria e veste una cappa scura, sulla quale spiccano il bavero bianco finemente traforato, il fazzoletto che stringe nella mano e il sontuoso collare del Toson d’oro, simbolo illustre del legame con l’imperatore Carlo V.
Il Toson d’oro
Il Toson d’oro, di cui Cosimo I de’ Medici fu insignito nel 1545, è stato realizzato così come è rappresentato nel nostro ritratto, e cioè composto di venticinque acciarini intrecciati e alternati a elementi che simulano le pietre focaie circondate da fiamme. Il pendente, riproduce il mitologico Vello d’oro.
Lo Scettro mediceo
Lo Scettro mediceo è stato eseguito in conformità con i ritratti del primo Granduca, quali i dipinti di Giovan Battista Naldini (Gallerie degli Uffizi, 1585) e di Ludovico Cardi, detto il Cigoli (Palazzo Medici Riccardi, 1603).
La Corona granducale
La Corona granducale riproduce la miniatura presente nella Bolla Papale di Pio V del 24 agosto 1569 (Archivio di Stato di Firenze), con diciannove punte, alternate in argento e oro, con pietre ed elementi decorativi. Al centro, c’è il Giglio fiorentino, smaltato in rosso con lumeggiature dorate. Sotto, un astragalo con perline metalliche e un fregio di dentelli con perle e ovuli smaltati. Nella fascia centrale la scritta in latino cesellata e incisa a bulino: Pio V Sommo Pontefice donò per l’eccezionale stima ed inoltre per il particolare zelo della religione cattolica e l’amore della giustizia. Spicca al centro della fascia un cammeo in calcedonio sardonice, sul quale è intagliata la personificazione del fiume Arno. Inferiormente, vi è una modanatura con smeraldi e ioliti in castoni, distanziati da perle.
La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 30 settembre 2024, nei seguenti orari:
- Lunedì-Domenica: 9.30-12.30
- Martedì-Domenica: 15.30-17.30
- Lunedì pomeriggio: chiuso